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Рассказ «Старик у моста» (Vecchio al ponte) на итальянском языке – читать онлайн

Рассказ «Старик у моста» (Vecchio al ponte) на итальянском языке – читать онлайн, автор книги – Эрнест Хемингуэй.

Остальные рассказы Эрнеста Хемингуэя на итальянском языке, а также многих других известных авторов можно читать онлайн в разделе «Книги на итальянском».

Тем, кто любит смотреть итальянское кино, будет интересен раздел «Фильмы и видеоуроки на итальянском».

Для тех, кто хочет изучать итальянский язык с преподавателем, подробная информация есть на странице «Итальянский по скайпу».

 

Теперь переходим к чтению короткого рассказа, который написал Эрнест Хемингуэй - «Старик у моста» (Vecchio al ponte) на итальянском языке.

 

 

Vecchio al ponte

 

Un vecchio con gli occhiali cerchiati d'acciaio e i vestiti coperti di polvere sedeva sul ciglio della strada. Sul fiume c'era un ponte di barche e carri, camion, e uomini, donne e bambini lo stavano attraversando. I carri tirati dai muli salivano traballando l'erto argine del fiume verso il ponte con i soldati che aiutavano a spingere contro i raggi delle ruote. I camion vi salivano e se ne allontanavano sferragliando, lasciandoselo rapidamente alle spalle, e i contadini marciavano faticosamente nella polvere che gli arrivava alle caviglie. Ma il vecchio se ne stava là seduto senza fare un movimento. Era troppo stanco per proseguire.

Il mio compito era di attraversare il ponte, esplorare la testa di ponte al di là e scoprire fino a che punto fosse avanzato il nemico.

Lo feci e tornai al ponte. Ora non c'erano più tanti carri e tanta gente a piedi, ma il vecchio era sempre là.

- Da dove vieni? - gli chiesi.

- Da San Carlos, - disse lui, e sorrise.

Era il suo paese natale e gli faceva piacere nominarlo. Per questo sorrideva.

- Badavo alle bestie, - spiegò.

- Oh, - dissi, senza aver capito bene.

- Sì, - disse lui, -sono rimasto, vede, per badare alle bestie. Sono stato l'ultimo a lasciare il paese di San Carlos.

Non sembrava né un pastore né un mandriano, e io guardai le sue vesti nere e polverose e la sua faccia grigia e polverosa e i suoi occhiali cerchiati d'acciaio e dissi: «Che bestie erano?».

- Diverse bestie, - disse lui, e scosse la testa. -Ho dovuto abbandonarle.

Io guardavo il ponte e la distesa del delta dell'Ebro, col suo aspetto africano, e mi chiedevo quanto tempo sarebbe passato prima che il nemico si mostrasse e intanto tendevo l'orecchio per cogliere i primi rumori che avrebbero segnalato quell'avvenimento sempre misterioso che si chiama contatto, e il vecchio era sempre là seduto.

- Che bestie erano? - chiesi.

- Tutto considerato, erano di tre specie, - spiegò lui. -C'erano due capre e un gatto, e poi c'erano quattro coppie di piccioni.

- E hai dovuto abbandonarle? - chiesi io.

- Sì. A causa dell'artiglieria. Il capitano mi ha detto di andarmene a causa dell'artiglieria.

- E non hai famiglia? - chiesi, guardando l'altra estremità del ponte dove gli ultimi due o tre carri scendevano a rotta di collo per la scarpata dell'argine.

- No, - disse lui, -solo le bestie che ho detto. Il gatto, si capisce, se la caverà. I gatti sanno badare a se stessi, ma non riesco a immaginare come se la caveranno gli altri.

- Quali sono le tue idee politiche? - chiesi.

- Non mi occupo di politica, - disse lui. -Ho settantasei anni. Ho fatto dodici chilometri e non credo di poter proseguire.

- Questo non è un buon posto per fermarsi, - dissi io. -Se ce la fai, ci sono dei camion in fondo alla strada, al bivio per Tortosa.

- Aspetterò un po', - disse lui, -e poi andrò là. Dove vanno, questi camion?

- Verso Barcellona, - gli dissi.

- Non conosco nessuno da quelle parti, - disse lui, -ma grazie mille. Di nuovo, grazie mille.

Mi rivolse un'occhiata molto stanca e molto assente, poi disse, sentendo il bisogno di dividere la sua pena con qualcuno: «Il gatto se la caverà, ne sono certo. Non c'è motivo di preoccuparsi per il gatto. Ma gli altri? Come pensa che se la caveranno, gli altri?».

- Be', probabilmente se la caveranno benissimo.

- Lo crede davvero?

- Perché no? - dissi, guardando l'argine opposto dove ora non c'erano più carri.

- Ma cosa faranno sotto l'artiglieria, se mi hanno detto di andarmene a causa dell'artiglieria?

- Hai lasciato aperta la piccionaia? - chiesi.

- Sì.

- Allora voleranno via.

- Sì, certo che voleranno via. Ma gli altri? Agli altri è meglio non pensare, - disse.

- Se ti sei riposato, io me ne andrei, - lo esortai. -Alzati, ora, e cerca di camminare.

- Grazie, - disse lui e si alzò in piedi, barcollò vistosamente e poi ricadde a sedere nella polvere.

- Io badavo alle bestie, - disse con voce monotona, non più rivolto a me. -Io badavo soltanto alle bestie.

Non c'era niente da fare, con quel vecchio. Era la domenica di Pasqua e i fascisti avanzavano sull'Ebro. Era una giornata grigia e coperta col cielo pieno di nuvole basse. Per questo i loro aerei erano rimasti a terra. Questo, e il fatto che i gatti sanno badare a se stessi, era tutta la fortuna che il vecchio avrebbe mai avuto.

 

Много других рассказов, повестей и романов можно читать онлайн в разделе «Книги на итальянском языке».

 

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